Gentile Signora, Gentile Sigonre,
sono un appassionato musicofilo, divoratore compulsivo di letteratura disparata, dalla saggistica filosofica ai libri di cucina, musicista per diletto, viaggiatore insaziabile e sedicente scrittore a tempo perso. Carta e penna sono sempre con me.
Le mie passioni si incanalano nell'inchiostro come un flusso automatico: incontrando volti nuovi in paesi esotici la mente elabora concetti finora mai toccati; nuovi suoni mi sfiorano i timpani, incudine martello e staffa lavorano come un marshall valvolare con il gain al massimo per amplificare le vibrazioni che cominciano il loro viaggio nella mia testa. E mentre la corteccia cerebrale è impegnata ad analizzare i suoni e ad interpretarli, il mio corpo è pervaso da onde che agiscono in maniera più fisica, più subdola, più intensa: sento i bassi nello stomaco, mi muovono le budella seguendo i ritmi terzinati dei percussionisti, le frequenze alte si instillano tra la nuca e le spalle, creando una pulsione alla danza che l'alta schiena difficilmente contiene, e i piedi? I piedi erano già partiti da un pezzo, nati per tenere il tempo ai musicisti, come parti autonome del sistema si sono messi in moto.
Sono molto interessato alla collaborazione da voi proposta in quanto ritengo che scrivere di un tema congeniale possa essere molto stimolante. Gradirei se possibile approfondire un po' la natura della vostra proposta.
resto in attesa di un riscontro, a disposizione per un eventuale articolo di prova.
M